Varianti Covid, alcune mascherine sono inefficaci

Varianti Covid, alcune mascherine sono inefficaci

Covid. Con l’individuazione delle varianti l’uso delle mascherine giuste è ancor più importante
Con il moltiplicarsi di nuove varianti del Coronavirus, la lotta al contagio diventa ancora più dura.

Finora non ci sono prove scientifiche che il Sars-CoV-2, mutando, sia diventato più letale, ma è certo che sia diventato più resistente e contagioso: lo dimostrano, ad esempio, i casi della variante sudafricana e di quella inglese.

In Europa e in Italia la variante britannica del coronavirus ha già iniziato a diffondersi ed è questa una delle spiegazioni al boom di contagi durante la seconda ondata, che hanno interessato anche quei paesi, come la Germania, che all’inizio della pandemia avevano fronteggiato in maniera ottimale l’emergenza. Mutando, il virus è diventato molto più contagioso e resistente ai dispositivi di protezione individuale, tra cui le mascherine.

E proprio sotto questo aspetto, dalla Francia, arriva un allarme.
Il ministero della salute francese ha sconsigliato l’utilizzo di mascherine che garantiscono un filtraggio inferiore al 90%.
Di quali si tratta?
In estrema sintesi, della maggior parte di quelle artigianali in stoffa, che garantiscono un filtraggio pari solo al 70% delle particelle di tre micrometri.
Le uniche mascherine che si raccomandano di fronte alle varianti del virus sono quelle chirurgiche e le FFP2.

Di fronte alle varianti del virus, quindi, è bene utilizzare almeno una mascherina chirurgica. Se poi ci si trova a lungo in luoghi chiusi o sui mezzi pubblici, è fortemente raccomandato utilizzare le mascherine FFP2, più performanti rispetto alle chirurgiche.

Anche per questo motivo in alcuni paesi europei, ad esempio, in alcune regioni della Germania, come la Baviera, è scattato l’obbligo di indossare una FFP2 per entrare nei negozi o per utilizzare i mezzi di trasporto pubblico.