Fobie sociali che aumenteranno dopo la pandemia

Fobie sociali che aumenteranno dopo la pandemia

Sebbene sia catastrofico dire che il Covid-19 lascerà un’impronta psicologica profonda, la profondità o meno di quell’impronta dipenderà dalle risorse che ogni persona ha per affrontare le proprie paure.
Il confinamento e i cambiamenti nella società che la crisi del Covid-19 ha generato possono avere un effetto sugli esseri umani a breve, medio e lungo termine. Uscire per strada, usare le proprie mani senza guanti o andare in un ristorante o in luoghi dove si riunisce un certo numero di persone possono diventare atti di routine difficili da compiere per molte persone.

Alcuni dei più grandi esperti di psicologia commentano questa condizione dicendo che gli effetti a breve termine sono comparsi nelle prime settimane: shock, gente che fa acquisti compulsivi, ansia, sensazione di irrealtà, eccessiva prontezza, preoccupazioni eccessive su come cambierà il mondo o la preoccupazione per i propri cari, tra gli altri, ma quelli a medio e lungo termine sono difficili da determinare.

Uno psicologo studia i fenomeni “a posteriori”, e sebbene ci siano studi pionieristici che hanno il compito di misurare gli effetti sulla salute mentale della popolazione, non si possono ancora trarre conclusioni.

Sebbene sia catastrofico dire che il Covid-19 lascerà un’impronta psicologica profonda, a quanto pare la profondità o meno di quell’impronta dipenderà dalle risorse che ciascuno ha per affrontarla. Dobbiamo tenere conto delle nostre risorse di sopravvivenza e resilienza individuale e comunitaria.

La resilienza è anche un fenomeno collettivo e sociale, e nella misura in cui le ferite che il confinamento lascia sulle persone sono curate psicologicamente, l’impronta sarà minore; sarà un’esperienza all’interno dell’amalgama di situazioni dolorose che gli esseri umani vivono.

Tutte le situazioni di crisi ci hanno insegnato che il sostegno sociale è una variabile che riduce l’impatto psicologico dei danni alle vittime, così come le risorse della comunità aiutano a ricostruire la vita e a recuperare la società.

Per acquisire gli strumenti che ci servono per affrontare questa situazione, l’unica soluzione immediata e sicuramente efficace è quella di consultare un esperto come la dottoressa Monia Ferretti, abilitata e competente per la consulenza psicologica Covid.

In questo 2020 cosi complesso e con tante restrizioni la dottoressa si è rivelata decisiva per tante persone che hanno vissuto male questa quarantena.

La dottoressa Ferretti, grazie agli strumenti tecnologici come Skype e Whatsapp, è riuscita a rimanere sempre in contatto con i suoi pazienti e a sostenerli in un momento storico cosi delicato.

Parlare con qualcuno che ci comprende e sa cosa dobbiamo fare per affrontare certe situazioni non può che farci bene, poiché ci fa senza dubbio sentire più al sicuro.
Le fobie più comuni legate alla diffusione di questa pandemia
Il confinamento è solitamente un’esperienza spiacevole per la maggior parte delle persone perché implica l’isolamento obbligatorio e una rottura con la nostra routine come la conoscevamo. Questa esperienza interesserà tutti noi, ma ciò non significa che ciò avvenga in modo catastrofico perché ci sono persone che stanno sviluppando progetti creativi, altre rafforzano il rapporto con i propri cari, liberandosi di relazioni tossiche, trovando nuovi significati nella vita e un lungo eccetera. Invece, solo alcune persone sperimenteranno più ansia, specialmente quelle con precedente vulnerabilità.

La quarantena e la realtà che stiamo vivendo in questi mesi possono portare allo sviluppo della depressione nella misura in cui non è stata costruita una routine dove ci sono ricompense o progetti e lavori che ci hanno fatto sentire bene con noi stessi sono finiti.

Apparentemente un’altra fobia psicologica che si sta verificando in questo anno di emergenza Covid 19 è nota come sindrome della capanna o del prigioniero:questo è  un modo per definire quella sensazione di non voler uscire per strada una volta consentito nelle zone e negli orari corrispondenti.

Questa sindrome in genere si verifica in soggetti che sono state incarcerati, hanno ricoveri lunghi o che hanno vissuto periodi di reclusione:consideriamo che  è normale provare paura, angoscia e insicurezza di fronte a un ambiente sociale incerto come quello attuale, ma non bisogna avere paura di chiedere aiuto a un professionista qualificato.

In questo senso la dottoressa Monia Ferretti può essere la svolta:con lei si può iniziare un percorso di psicoterapia ad hoc e personalizzato. Infatti il punto di forza principale di questa affermata professionista, e che non è una cosa cosi scontata, è quello di riuscire a trattare ogni paziente come se fosse unico e irripetibile e soprattutto di vederlo per la sua essenza e non per il suo disagio.