
ROMA. Le cure transfrontaliere rimandano alla dimensione sociale dell’Unione europea attraverso la cartina di tornasole rappresentata dalla sfida per la realizzazione del cosiddetto “diritto alla salute”. Ma fino a che punto può essere spinta l’azione armonizzante delle istituzioni Ue in chiave integrativa delle politiche sociali e sanitarie? Come può essere contemperata la scelta del luogo di cura con i meccanismi di individuazione dei livelli essenziali di assistenza e di validazione dell’evidenza scientifica dei trattamenti medici e farmacologici? E ancora: quali sono le radici del turismo sanitario? A questi e ad altri quesiti si proverà a dare una risposta domani, giovedì 23 maggio, nel corso di una conferenza internazionale organizzata congiuntamente dall’Università di Roma Tre, insieme con l’associazione Diplomatia ed a Federlab Italia (tra le associazioni di categoria maggiormente rappresentative dei laboratori di analisi e dei centri poliambulatoriali privati accreditati con il Servizio Sanitario Nazionale), negli spazi dell’ateneo capitolino. L’evento, che vedrà la partecipazione di docenti ed esperti di varia nazionalità ed autorevoli esponenti delle più qualificate istituzioni nazionali del settore, sarà ospitato, a partire dalle ore 15, nell’Aula 7 dell’Università “Roma Tre”, in via Ostiense 161 (Roma).